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Dalla vite al bicchiere

Pubblicato il 05.12.2024 | Aggiornato il 11.12.2024 | da Anita Moresi

I giorni si accorciano e la nebbia avvolge la valle. Ma l’autunno è anche la stagione della vendemmia, come si osserva nell’azienda Rimuss & Strada Wein AG di Hallau, nel Canton Sciaffusa, che produce diverse specialità di vino con le uve della regione. Ma in che modo le uve del Blauburgunder del Zürcher Weinland arrivano nel Klettgau?

Seguendo le istruzioni di Markus Hallauer, dirigente e membro della Direzione di Rimuss & Strada Wein AG, Jonathan Merk, chiamato Joni, si dirige verso due dei 100 viticoltori che coltivano l’uva per Rimuss. Il meccanico d’automobili qualificato di Hallau lavora per l’azienda da 12 anni. E sebbene l’autunno sia il periodo più stressante dell’anno, Joni è la quintessenza della serenità. «Mi piace la tranquillità che provo quando guido. Nessuno che mi guardi continuamente dietro le spalle» racconta, mentre attraversa il ponte sul Reno a Sciaffusa. Con 35 collaboratori, il suo datore di lavoro è un posto di lavoro trasparente. «Tutto è familiare, non si è un semplice numero come spesso accade in altre aziende», spiega Joni. Il suo giro lo porta a Dorf e a Dinhard nel Zürcher Weinland.  Ma prima fa tappa a Humlikon, per depositare il suo rimorchio, perché così è più facile caricare. 

Da paese a paese 

Arrivato a Dorf, il viticoltore lo aspetta già con i suoi contenitori stracolmi d’uva.  
Con l’aiuto del muletto, i contenitori vengono trasferiti sul veicolo. Manca solo una breve firma sull’ordine di ritiro ed ecco che Joni è pronto per rimettersi in marcia alla volta del viticoltore successivo. Come prima cosa, però, fa un’altra tappa intermedia per riprendere il rimorchio. «Solitamente ritiriamo l’uva quando c’è bel tempo, perché la pioggia accelera la decomposizione della frutta, ragion per cui ora va ritirato tutto in tempi strettissimi» spiega Joni, sottraendosi alla pioggia e prendendo nuovamente posto dietro al volante. In agosto, ad Hallau, non se ne poteva più della pioggia. Per poco il maltempo della scorsa estate mandava all’aria l’intera produzione vinicola. E a ciò si sono aggiunti i danni materiali provocati dalle enormi quantità di acqua.  
Joni arriva dal secondo viticoltore, che ha già caricato i contenitori pieni d’uva sul rimorchio del trattore, per consentire a Joni di ritirare la merce portandola con sé direttamente sul rimorchio con la motrice.  A lavoro ultimato, si gode un caffè e una breve chiacchierata, per poi rimettersi alla guida e tornare ad Hallau alla Rimuss & Strada Wein AG, dove l’uva viene scaricata.   Lì ci sono anche i contadini di Hallau e dei paesi limitrofi, che attendono di consegnare direttamente la loro uva. Prima che l’uva venga convogliata nel processo di lavorazione attraverso la coclea, è necessario rilevare il «grado Oechsle», che misura il peso del mosto e indica quanto è più pesante il mosto dell’uva rispetto all’acqua. Un grado Oechsle maggiore significa più zucchero nel mosto ed è indicativo di uva più matura e di una gradazione alcolica potenzialmente più alta. Per l’uva il percorso continua, e anche per Joni, che finalmente ha finito la giornata lavorativa, ma che potrà considerare concluso questo periodo faticoso solo l’anno prossimo.  

 

L’origine del nome Rimuss 

Oltre alla classica produzione di vini, la Rimuss & Strada Wein AG effettua anche l’affinamento dell’omonimo vino, il cui processo produttivo inizia in Italia.  Tutto comincia con la selezione di uve Moscato di primissima qualità, che vengono pressate per estrarne il succo. Il succo viene quindi filtrato e pastorizzato per rimuovere le particelle indesiderate e prolungarne la durata. In Svizzera viene quindi aggiunta l’anidride carbonica per generare le tipiche bollicine. Alla fine il Rimus viene imbottigliato e sigillato, per preservare qualità e freschezza. Le bottiglie vengono imballate nel cartone e Joni le porta nei supermercati – «affinché tutti possano brindare a Natale e Capodanno».