Insieme all'ASTAG come partner di cooperazione, la DEAR Foundation-Solidarité Suisse ha sviluppato un programma di formazione per consentire agli interessati di ottenere una licenza di condurre di…
Birra per le batterie?
I ricercatori sono riusciti a estrarre dagli scarti della produzione di birra il carbonio per gli elettrodi delle batterie e il carbone attivo per gli elettrodi dei supercondensatori.
I moderni sistemi di accumulo dell'energia sono un elemento importante per un futuro rispettoso del clima. Moderno significa non solo che le loro prestazioni soddisfano le esigenze di una società high-tech, ma anche che possono essere prodotti e riciclati in modo sostenibile. E in questo processo, si mettono in luce materie prime sorprendenti: ad esempio, gli scarti di birreria.
I chimici dell'Università Friedrich Schiller di Jena, ad esempio, insieme a colleghi spagnoli, hanno testato i grani di birra come risorsa biologica per la produzione di sistemi di accumulo di energia elettrochimica. Nel processo, hanno ottenuto carbonio, che può essere utilizzato come elettrodo nelle batterie, e carbone attivo come materiale elettrodico per i supercondensatori, secondo un comunicato stampa.
Criteri soddisfatti
Ma perché proprio i rifiuti di birreria? "Da diversi anni stiamo studiando come diverse materie prime biologiche siano adatte all'estrazione di materiali contenenti carbonio, necessari per la produzione di dispositivi di accumulo di energia", spiega nella lettera il Prof. Dr. Andrea Balducci dell'Università di Jena. "E gli scarti di birreria soddisfano criteri importanti per questo scopo: In linea di principio, la loro composizione chimica è adatta alle applicazioni a cui puntiamo - contengono il materiale di partenza carbonioso necessario per entrare in discussione".