Oneri fiscali

TTPCP: il Consiglio nazionale respinge un ulteriore aumento

| Aggiornato il 11.06.2024 | da Niels Volken

Il Consiglio nazionale ha respinto oggi per un soffio un ulteriore adeguamento al costo della vita della TTPCP. L'ASTAG accoglie con grande favore questa decisione. Questo risultato non ha alcun impatto sull'adeguamento al rincaro già deciso del 5%, che sarà attuato come previsto nel 2025.

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Il Consiglio nazionale ha respinto oggi una mozione che chiedeva un adeguamento completo della TTPCP al rincaro rispetto al 2001. Ciò avrebbe comportato un aumento del 12-15% delle tariffe della TTPCP. Il Comitato per i trasporti e le telecomunicazioni del Consiglio nazionale (KVF-N), autore della mozione, sperava che ciò avrebbe "rafforzato la politica di trasferimento modale". Il Consiglio federale ha respinto la mozione in riferimento all'Accordo sui trasporti terrestri.
Questo perché stabilisce che solo l'inflazione degli ultimi due anni può essere presa in considerazione per gli adeguamenti dell'inflazione del TTPCP. Con la bocciatura in Consiglio nazionale, la mozione è già fallita al primo ostacolo. Tuttavia, il margine è stato estremamente ridotto: solo 6 voti hanno fatto la differenza.

L'ASTAG ha respinto con forza la mozione e ha condotto una campagna attiva contro di essa. Un ulteriore adeguamento all'inflazione, cioè un indebolimento della strada rispetto alla ferrovia, non avrebbe avuto alcun effetto sulla forza competitiva delle ferrovie nel traffico di transito internazionale. L'effetto negativo sarebbe stato un inutile aumento dei costi del trasporto nazionale di merci all'interno della Svizzera a spese dell'economia, del commercio e dei consumatori. Soprattutto in un periodo di indebolimento dell'economia e di penuria di mano d'opera qualificata, un aumento così drastico delle tariffe avrebbe rappresentato un onere aggiuntivo inaccettabile per le imprese di trasporto stradale.

Adeguamento del 5% dell'inflazione a partire dal 2025

La decisione odierna non ha alcun impatto sull'adeguamento al rincaro del 5% già deciso. L'ordinanza corrispondente è già stata modificata dal Consiglio federale nel novembre 2023 e non è stata oggetto della mozione. Le tariffe per tutte e tre le categorie di prelievo dovrebbero essere aumentate del 5% a partire dal 1° gennaio 2025. Ciò significa che la tonnellata-chilometro di un veicolo EURO 6 costerà ora 2,39 centesimi invece di 2,28 centesimi.

La Confederazione giustifica questo passo affermando che le tariffe devono essere adeguate all'inflazione per garantire il continuo finanziamento della ferrovia. L'ASTAG non condivide né l'adeguamento all'inflazione né la sua giustificazione. Ciononostante, il governo federale ha deciso di non adeguare le tariffe fino al 2025, dando così alle aziende di trasporto un certo margine di tempo per la pianificazione.